In conclusione
Nella psicoterapia cognitivo
comportamentale, il ricorso alla mindfulness, si pone l’obiettivo di riuscire
ad ottenere un processo di distanziamento critico (ma non autocritico) dagli schemi cognitivi
disfunzionali, mediante le tecniche di consapevolezza e accettazione.
L’esercizio della meditazione consapevole, aiuta a considerare i propri pensieri, come eventi temporanei dai
significati relativi, anziché come rappresentazione esatta della realtà
oggettiva o del proprio sé.
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Henri Matisse - la gioia di vivere |
Con la meditazione consapevole
classica, lo scopo è di ancorarsi al presente, al qui e ora; di instaurare una
diversa relazione con le proprie esperienze interiori, accettandole come parti
del proprio paesaggio interno e ponendosi in una posizione di astensione
dall’agire sulle cause.
Giacché la meditazione è una
tecnica finalizzata all’approfondimento dell’attenzione e all’acquisizione di
una lucida consapevolezza, le persone timide e stressate, possono apprendere a
osservare pensieri, sensazioni, emozioni ed eventi, in modo oggettivo. Non
solo; possono apprenderlo a farlo senza reagire a tali stimoli, acquisendo,
così, una maggiore capacità d’introspezione e accettazione delle esperienze, e
la comprensione che tali eventi hanno carattere transitorio e impersonale.
Diversamente dalla meditazione
consapevole classica, la consapevolezza distaccata non si limita alla semplice
consapevolezza del qui e ora, obiettivo che comunque persegue, ma punta a
distribuire diversamente l’attenzione, soprattutto quando l’obiettivo è di
determinare nuovi piani alternativi per la gestione delle minacce, e a ridurre
la concentrazione dell’attività attentiva auto centrata su se stessi, e di cui
la persona timida non riesce ad averne il controllo.
Con la consapevolezza
distaccata, si condivide con la meditazione consapevole, sia l’ancoraggio al
presente, sia lo stabilire una diversa relazione con le esperienze interne, ma
si preferisce, in alternativa all’astensione, la strada di una relazione
dialettica con i flussi di pensieri in modo da cogliere le opportunità di poter
confutare, in modo efficace, gli schemi cognitivi disfunzionali.
Non si tratta
di opporsi ai pensieri e alle emozioni negative, di volerle reprimere nella
loro manifestazione, anzi, come nella meditazione consapevole classica, esse
vengono lasciate fluire, ma osservate e studiate, ponendosi rispetto a esse,
con un atteggiamento di non valutazione, di non giudizio, come esploratori,
come soggetti esterni a sé.
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