Analogamente al rimuginìo, la ruminazione è un processo
cognitivo che implica pensieri negativi ripetitivi e che, spesso, diventano
incontrollabili.
Anche in questo caso l’uomo rumina perché percepisce dei
problemi fondati su eventi negativi passati o sulla condizione emotiva nel
presente.
A differenza dal rimuginìo, la ruminazione, però, è rivolta
al passato o al momento presente; quindi, differisce sia per contenuto che per
struttura formale.
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Rene Magritte - memorie di un viaggio |
Nella timidezza e in altre forme di ansia sociale, la
ruminazione è, in primo luogo, ripetizione, quasi ossessiva, del ricordo; in
secondo luogo, è valutativa delle esperienze trascorse e del sé o degli altri.
Proprio per queste due caratteristiche è un attivatore di
ansia ed emozioni anche in modo prolungato.
L’attività ruminante si focalizza fondamentalmente sull’inadeguatezza personale, il fallimento, la perdita soprattutto di relazioni, affetti, occasioni e opportunità.
“Se non l’avessi fatto …”, “Se avessi agito diversamente …”,
“Ma come ho potuto sbagliare in quel modo …”, “Perché mi sono comportato in
quel modo?”, “Ho sbagliato, ho proprio sbagliato tutto”, “avrei dovuto …”,
“Avrei potuto …”, “Se solo avessi capito che …”, “Se sapessi …”, “Perché è
successo proprio a me?”, “Cosa ho fatto per meritare tutto questo?”.
L’idea dell’inadeguatezza, della perdita della “possibilità
di”, sfocia nell’emozione dell’amarezza, del rammarico e dà spazio anche al
sentimento del fallimento.
L’attività ruminante si articola sia in forma verbale, sia
in forma di immagini mentali.
Queste ultime tendono a rievocare, con un flash
visivo, il momento topico accaduto, che l’ansioso sociale, maggiormente, si
rappresenta come espressione del fallimento: un’espressione facciale, un gesto,
un quadro scenico.
Spesso, ricordo e valutazione del suo contenuto agiscono
insieme.
La persona timida, l’ansioso sociale, rivive il trascorso guardando e
giudicando.
In quest’ottica, il rammarico non si presenta come rimpianto
nostalgico, ma come sentimento di tristezza giudicante.
In questo contesto non c’è superamento del passato. Gli
individui timidi, gli ansiosi sociali, non riescono ad accettare le esperienze
negative o infruttuose per quello che sono: eventi contingenti di un momento che
appartiene al passato, che non è ripetibile, che non è modificabile e che,
comunque, non fa parte del presente.
Il soggetto timido, nella ruminazione, non tende a elaborare
in maniera complessa le informazioni negative riguardanti il passato,
sostanzialmente, non prova ad argomentare il proprio pessimismo, semplicemente
lo dichiara a se stesso in modo ripetitivo.
Nelle valutazioni positive che l’ansioso sociale fa dell’attività
ruminante, spicca all’idea che essa sia utile al problem solving, che possa
essere finalizzato all’evitamento delle esperienze negative future.
Nel concreto, però, la ruminazione si manifesta come un
prolungato rammarico per eventi trascorsi che si consuma per mezzo della
continua ripetizione del ricordo.
Purtroppo, questa attività cognitiva di rielaborazione del
ricordo funziona anche come rinforzo e mantenimento del senso di vulnerabilità
del sé e, dunque, dell’esasperata percezione di minaccia, di pericolo, di
rischio, che perviene sia stimoli interni che esterni.
Inoltre, il processo
della ruminazione, così come accade anche per il rimuginìo, attinge a preziose
risorse attentive e, di conseguenza, riducendo le energie mentali, indebolisce la
capacità di pensare e di prendere decisioni chiare e ponderate in condizioni
stressanti.
Tutto ciò favorisce il persistere della sindrome ansiosa.
Come ho già detto il rammarico della ruminazione finisce con
lo sconfinare in un atteggiamento giudicante, ovviamente in negativo, ora verso
il sé, ora verso gli altri o il mondo.
In questo modo l’ansioso sociale
convalida e rafforza le credenze e le metacognizioni disfunzionali sottostanti
il tema sotterraneo della ruminazione.
Sei timido, ansioso? Rimugini o rumini troppo? Togli forza a
questi flussi di pensieri negativi. Pratica la mindfulness.
Tecniche di meditazione consapevole, distaccata,
attentività, defusione e accettazione per ansia, timidezza, disagi sociali,
stress, rimuginii, ruminazioni.
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