23 maggio 2018



L’astrazione selettiva si verifica quando il ragionamento valutativo poggia la propria elaborazione su un singolo o pochissimi dettagli traendone una regola generale, senza prendere neanche in considerazione l’insieme degli elementi che vanno a costituire il fatto reale. In pratica è fare di tutta un’erba un fascio.

L’astrazione selettiva è un tipico modello processuale del pensiero di tutte le forme di ansia sociale, quindi, anche della timidezza.

A dire il vero, è molto diffuso anche tra le persone esenti da forme di disagio psichico, tuttavia, nelle ansie sociali assume livelli tali da compromettere, in modo significativo, la qualità della vita relazionale.

C’è anche una differenza sostanziale nel ricorso all’astrazione selettiva tra l’ansioso sociale e chi non lo è.

Federica Gionfrida - una cosa sola
Nella normalità essa è, più che altro, frutto del comportamento appreso, dell’ignoranza, della mancanza di idee, delle valutazioni frettolose o superficiali, oppure di atteggiamenti mentali strumentalizzanti; nelle ansie sociali nasce da un condizionamento delle cognizioni di base sul sé, sul sé-con gli altri e sugli altri.

Ma facciamo alcuni esempi:
“Al congresso mentre parlavo sono arrossito, che fallimento!”; “Non ho superato l’esame, non valgo proprio niente”; “mi ha detto che non è interessata/o a me, sono una persona che non ispira amore”; “oggi ho commesso un errore, sono proprio una nullità”.

Dunque la natura del ricorso all’astrazione selettiva da parte dei soggetti timidi riguarda la cognizione profonda e/o inconscia.

Percependosi, o essendo convinta di essere inadeguata, la persona timida tende a escludere sistematicamente, dalla valutazione dell’esperienza vissuta o futura, tutte le ipotesi che non confermano le proprie credenze sul sé, sugli altri o sul consesso sociale.

In parole povere, se l’individuo timido pensa di essere inadeguato, tutte le ipotesi interpretative e di valutazione devono validare l’idea del sé incapace, o inabile, o non amabile, o difettoso.

Questo processo mentale escludente un ampio ventaglio di configurazione del reale facilita e comporta l’adozione abituale di sistemi logici irrazionali e disfunzionali.

Il timido, demotivato, rammaricato e sfiduciato da una storia personale di insuccessi nell’interazione sociale, si convince sempre di più di avere qualcosa che non va nell’interezza della sua persona; finisce così con l’essere risucchiato da sequenze di pensieri estranianti, negativi e previsionali; si perde nei propri pensieri astraendosi dalla vita reale, dal qui e ora.

Questo comportamento mentale lo stabilizza nell’alveo del pensiero negativo che diventa abituale e, quindi, caratteriale.

Avendo acquisito questa “assuefazione” prammatica nell’esclusione delle ipotesi interpretative e valutative di segno neutro o positivo, l’ansioso sociale si ritrova automaticamente ad avere un ristrettissimo campo di soluzioni.

L’astrazione selettiva più che essere una scelta logica appare come l’inevitabile sbocco di processi elaborativi condizionati, “forzati” da sistemi cognitivi disfunzionali e abitudini del comportamento mentale divenute, oramai, automatiche.

Possiamo dire che l’astrazione selettiva nelle ansie sociali nasce dal pensiero emotivo tutto rivolto a una valutazione negativa del sé, del sé-con l’altro e degli altri.

Questo stile di pensiero disfunzionale tralascia l’aspetto complessivo della realtà, quindi, gli elementi contingenti, i mezzi oggettivi disponibili, le causali dialettiche e relazionali, le peculiarità dell’oggetto della valutazione, i fattori emotivi e/o stressanti, i fattori ambientali, eccetera.

È sufficiente un banale errore di percorso perché, solo in base a questo, vengano determinante valore e qualità di una persona (in genere, la propria). 

Nelle astrazioni selettive, le specificità acquisiscono carattere generale, inglobando l’insieme delle componenti che definiscono una persona, per cui una circoscritta e precisa incompetenza o inadeguatezza, diventa una incapacità o inabilità o minorazione che coinvolge l’individuo nella sua interezza.



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