18 gennaio 2019




3° PARTE

 

Ricerca, predazione, competizione ed esplorazione


Quello più complesso e articolato per le varie diramazioni evolutive è il sistema motivazionale della ricerca.

A livello primordiale, questo sistema presiede alla caccia e alla raccolta, alla ricerca di membri per la riproduzione, all’esplorazione del territorio per determinare i confini della propria area di azione e controllo, per la difesa da predatori o da concorrenti.

Da questo sembra si siano diramati, nel corso dell’evoluzione, più sistemi motivazionali specializzati in linea con la crescente complessità del funzionamento e delle funzioni del cervello, man mano che il processo evolutivo è andato avanti.

Quello della ricerca, per certi versi, è paragonabile a un “jolly”, nel senso che si attiva anche con l’attivazione di altri sistemi motivazionali. Ciò perché la ricerca e l’esplorazione sono implicate in molte delle attività animali e, nell’uomo, ancora di più.
Senza l’attivazione di questo sistema motivazionale, a esempio, le grandi migrazioni dei nostri antenati, come dei migranti dei tempi moderni, non sarebbero mai stati possibili: la specie umana sarebbe restata confinata ad alcune aree del continente africano.


Questa disposizione è anche alla base allo sviluppo della conoscenza, dell’apprendimento e dell’invenzione del linguaggio come rappresentazione della conoscenza.

Si attiva anche quando è in azione l'intersoggettività, in particolare, nell’uomo è importante per il bisogno di appartenenza.

Le diramazioni “specialistiche” del sistema della ricerca sono, in una prima fase evolutiva, il sistema predatorio, quello dell’esplorazione e quello della territorialità.

Il sistema motivazionale della predazione, originato nel tronco encefalico, e presente nei carnivori e negli onnivori, nasce come sistema finalizzato al procacciamento del cibo. Nel corso dell’evoluzione gli si affianca, in diverse specie animali e nell’uomo, il nascente sistema motivazionale della competizione. Le emozioni caratteristiche di questo sistema sono la bramosia, l’aggressività distruttiva, senso di piacevole eccitamento, non però della rabbia. 

Il sistema motivazionale della competizione (o rango sociale) si affaccia con lo sviluppo dell’area limbica ed è presente in tutti i mammiferi e gli uccelli.

Con la comparsa del sistema competitivo vengono a definirsi le gerarchie all’interno dei gruppi, quindi dei ruoli di dominanza e sottomissione e che coinvolge anche altri sistemi come quello sessuale.

Ragione della formazione di questo sistema vi è la limitazione delle risorse disponibili che innesca un processo di conflittualità tra membri di uno stesso gruppo o tra gruppi per l’accaparramento di tali risorse. 

Questo sistema è implicato anche nella riproduzione.

Col sistema competitivo si vengono a definire le regole di priorità all’accesso delle risorse.

L’aggressività ritualizzata è la forma espressiva di questo sistema comune a tutte le specie animali compreso, ovviamente, l’homo sapiens.
La differenza tra aggressività distruttiva e quella ritualizzata evidenzia chiaramente il salto evoluzionistico nel passaggio dalla predazione alla competizione.

Le emozioni collegate variano a seconda del ruolo che si assume (dominanza-sottomissione) e allo stadio della competizione. 
Prima che lo “scontro” si consumi l’emozione è la collera (ma non si tratta di una collera “distruttiva”) che può essere seguita dalla paura percepita da chi si rende conto che il competitore gli è superiore per forza o abilità. Legato al ruolo dominante vi sono le emozioni dell’orgoglio e del disprezzo o del disgusto (verso il sottomesso). Le emozioni corrispondenti al ruolo di sottomissione sono l’umiliazione, la tristezza, la vergogna.

Data la loro origine nel tronco encefalico, secondo alcuni autori, il sistema esploratorio e quello della ricerca coincidono e quindi sono solo diversi modi di nominare funzioni analoghe; altri li considerano differenti tra loro, considerandoli come sistemi coesistenti. Personalmente propendo per quest’ultima ipotesi, viste le peculiarità e la specializzazione che avrebbe il sistema esploratorio e per il fatto che il comportamento esplorativo non è rintracciabile in alcune specie animali. 

Il sistema motivazionale esploratorio appare come un sistema di “conoscenza”. Conoscenza dell’ambiente, dei limiti del territorio, delle proprie facoltà. Nell’homo sapiens, anche della capacità altrui, della mente propria e degli altri, delle possibilità in generale. È probabilmente attivo nella formazione della teoria della mente [1].

I cuccioli dei mammiferi, come anche i bambini, svolgono una notevole attività esplorativa.  

Alla base del sistema esplorativo vi sarebbe la necessità del cervello, e quindi di mammiferi e uccelli, di apprendere.

L’apprendimento costituisce uno strumento evolutivo fondamentale per la sussistenza e sopravvivenza della specie. 

Le emozioni legate al sistema esploratorio sono di piacevole eccitazione, dato che produce anche una disposizione di attesa di risultato, la scoperta positiva produce anche sorpresa o gioia, mentre l’assenza di scoperta produce delusione o rabbia.

Seguendo la linea evolutiva del cervello, dai sistemi predatorio, esplorativo e territoriale, scaturirebbero i sistemi motivazionali della competizione (illustrato precedentemente), dell’affiliazione, del gioco sociale e del sistema cooperativo.




[1] È chiamata teoria della mente la capacità dell'uomo di rappresentarsi stati mentali (intenzioni, emozioni, desideri, credenze, conoscenze) negli altri e in se stessi. Tuttavia, tali rappresentazioni non implicano la loro corrispondenza alla realtà, sono e restano "impressioni", ipotesi.



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