4° PARTE
I sistemi motivazionali “sociali”
A un certo punto dell’evoluzione delle specie, nel mondo
animale si affaccia la tendenza a economizzare ulteriormente gli sforzi e fa la
sua comparsa il comportamento cooperante tra membri di uno stesso gruppo, volto
a raggiungere un obiettivo comune che comporta un vantaggio per ciascun membro.
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Rosanna Candido - Microcosmo |
Nasce il sistema motivazionale della cooperazione. La ragione che sta alla base
di questo sistema è di carattere economico. Intendendo, con il termine
economico, quelle caratteristiche che permettono di perseguire uno scopo più
facilmente, con maggiore efficacia e con un minor spreco di risorse
fisiche.
In molte specie predatrici ci
si organizza in gruppo per la caccia, mentre tra gli erbivori l’aggregazione è
utile per la difesa.
Nell’homo sapiens il sistema motivazionale della
cooperazione si evolve fino a diventare paritetico: si verifica, cioè, uno
status di eguaglianza tra i membri.
Uno dei risultati sociali del sistema
cooperativo paritetico è l’adozione del modello distributivo delle risorse in
uso nelle primitive aggregazioni umane e, generalmente, ancora presente nei
nuclei familiari, prima che rango e competizione assumessero un assoluto
predominio facendoci precipitare nell’egoismo.
Col sistema cooperativo paritetico si genera la condivisione
non solo degli obiettivi ma anche degli interessi di natura non consumistica o
materiale. Non a caso il sistema cooperativo è originato in origine dall’area
limbica e successivamente dall’interazione di questa con la corteccia frontale.
Le emozioni di tale sistema sono quelle di gradevolezza,
gioiosa o piacevole condivisione, sentimenti di lealtà, come anche, in
negativo, la collera perdurante, l’odio in caso di rottura unilaterale
dell’alleanza.
Secondo alcuni cognitivisti il sistema motivazionale della
cooperazione è una linea evolutiva derivata dal sistema esploratorio.
Derivanti dai sistemi predatorio, esplorativo e
territoriale, vi sono, infine i sistemi motivazionali del gioco sociale e
dell’affiliazione, ambedue originati nell’area limbica.
Il sistema motivazionale del gioco sociale sembra essere
presente nei soli mammiferi ed è osservabile nei giovani di tutte le specie.
I
comportamenti più evidenti sono quelli della aggressività ritualizzata ma senza
mai esprimersi nelle forme compiute di competizione e di rango.
Questo sistema
appare strettamente collegato col sistema dell’affiliazione.
Sembrerebbe che il
gioco sociale svolga un ruolo dalle diverse sfaccettature, l’apprendimento in
generale, in particolar modo, di modelli comportamentali sociali, il
rafforzamento del sistema di affiliazione.
Si è notato, nell’homo sapiens, che bambini i quali non hanno occasione di gioco o di limitate possibilità di gioco, siano maggiormente esposti a sviluppare fragilità emotive e psicologiche, oltre a mostrare difficoltà di inserimento sociale e criticità nelle attività metacognitive.
Dunque il gioco è fondamentale per un equilibrato sviluppo dell’identità personale e intersoggettiva, per lo sviluppo di abilità sociali e nell’espressione delle emozioni e capacità della loro modulazione.
Insieme al sistema dell’attaccamento, questi sono centrali nella costruzione di modelli cognitivi, soprattutto riferiti alle definizioni del sé e degli altri.
Si è notato, nell’homo sapiens, che bambini i quali non hanno occasione di gioco o di limitate possibilità di gioco, siano maggiormente esposti a sviluppare fragilità emotive e psicologiche, oltre a mostrare difficoltà di inserimento sociale e criticità nelle attività metacognitive.
Dunque il gioco è fondamentale per un equilibrato sviluppo dell’identità personale e intersoggettiva, per lo sviluppo di abilità sociali e nell’espressione delle emozioni e capacità della loro modulazione.
Insieme al sistema dell’attaccamento, questi sono centrali nella costruzione di modelli cognitivi, soprattutto riferiti alle definizioni del sé e degli altri.
Le emozioni collegate al gioco sociale sono uno stato di piacevole eccitazione, spensieratezza, calma, gioiosità, buonumore, allegria.
Anche il sistema dell’affiliazione sembra essersi sviluppato solo tra i mammiferi. Secondo alcuni autori questo sistema è considerato come il precursore di quello cooperativo, secondo altri esso sarebbe un derivato del sistema dell’attaccamento, mentre secondo un’altra ipotesi quello dell’affiliazione sembrerebbe essere un cosiddetto “pennacchio” evoluzionistico, cioè, effetti collaterali degli adattamenti evoluzionistici.
Personalmente propendo per quest’ultima ipotesi vista la stretta connessione, anche in termini di emozioni elicitate, col sistema dell’attaccamento, con quello cooperativo e con quello della sessualità di coppia. Infatti, l’ipotesi di un pennacchio evoluzionistico spiegherebbe sia la similitudine delle esperienze emotive comune a tutti questi sistemi, sia la tendenza e il bisogno a superare la condizione della singolarità. Del resto, appare ragionevole pensare che un insieme di sistemi motivazionali interagenti tra loro possano dar luogo a un nuovo sistema motivazionale particolarmente specializzato come lo è quello dell’affiliazione.
Comunque sia, è caratterizzato dal forte impulso verso l’aggregazione che si manifesta con il sentimento o desiderio di appartenenza e, con la mancata affiliazione, al dolore della non appartenenza, alla tristezza da perdita, isolamento, sfiducia.
Alla base del sistema motivazionale dell’affiliazione vi è la necessità di appartenenza al gruppo sociale anche in accordo con il formarsi e poi l’evolversi dell’identità sociale.
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