22 luglio 2019



Anche se la manifestazione della timidezza è vissuta e sentita nel rapportarsi agli altri, nelle conseguenze negative che comporta nella vita sociale e nei comportamenti, nelle emozioni di sofferenza che si provano, essa è un disagio sociale di natura cognitiva.


Gio Ross - I timidi ai dolmen
Benché, nella grande maggioranza dei casi, si manifesta con l’inizio dell’adolescenza, la timidezza si origina nella prima o nella seconda infanzia, quindi nell’età prescolare.


Le cognizioni coinvolte sono quelle relative alle definizioni interiori di sé stessi, di sé con gli altri, degli altri, del mondo esterno.


Già nel neonato si attiva il sistema motivazionale dell’attaccamento, il potente sistema automatico di difesa e sopravvivenza di cui sono dotati di uccelli, i mammiferi e, in modo particolarmente sviluppato, l’homo sapiens.


Questo sistema, nell’uomo, coinvolge sia l’area limbica del cervello, sia la neocorteccia, quest’ultima luogo in cui si hanno i processi elaborativi che conducono alla formazione della coscienza di ordine superiore e dell’identità.