Evolutivamente è possibile che abbiano cominciato a formarsi, nell’uomo, in una fascia temporale che va dai 100.000 ai 35.000 anni fa, quando si sviluppa la dimensione interpersonale nella nostra specie, fattore che, pare, abbia comportato la nascita del linguaggio verbale e la comparsa della coscienza di ordine superiore.
Giorgio De Chirico - nostalgia dell'infinito
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Le credenze di base sembra siano il risultato di un processo evolutivo della cognizione collegata alla primitiva coscienza primaria (che abbiamo in comune con gran parte del mondo animale). A far supporre tale origine è il fatto che queste stazionano a un livello inconscio, benché appare difficile pensare che siano possibili senza l’esistenza della coscienza di ordine superiore.
Si tratta di definizioni - descrizioni sintetiche dell’identità individuale e sociale. Nella normalità tali definizioni tendono a descrivere le realtà propria e del mondo circostante in termini oggettivi. Del resto è questa la funzione strutturale delle credenze. Queste si presentano in forma perentoria e non discendono da processi mentali di elaborazione cosciente nel senso dell’essere consapevoli di tale attività mentale.
I primi ad accorgersi della loro esistenza furono i padri della psicologia cognitiva, Hellis e Beck, all’inizio della seconda metà del ‘900.
In termini di linguaggio verbale, queste si esprimono con costruzioni sintattiche assai elementari, del tipo soggetto, predicato e complemento.
Ad esempio: “io sono incapace”; “io sono una nullità”; “io sono inferiore”; “gli altri sono cattivi”.
Queste definizioni riecheggiano spesso nel pensiero della persona anche allo stato cosciente ma, in questi casi, non si ha alcuna reale consapevolezza né della loro formazione e origine, né dei fattori causali che le hanno prodotte. Ciò a ulteriore dimostrazione della loro natura inconscia.
Le credenze di base definiscono le qualità dell’individuo e, pertanto, riguardano:
- Le abilità sociali possedute.
- Le capacità proprie di far fronte a eventi e situazioni con efficacia.
- Le condizioni di normalità/anormalità, perfezione/imperfezione a livello fisico, o a livello mentale.
- Il livello di amabilità, attraibilità come persona.
Le credenze di base cominciano a formarsi già dalla nascita quando si attiva il sistema motivazionale dell’attaccamento. In questa fase iniziale della formazione delle cognizioni strutturali sul sé e sugli altri, il neonato e il/la bambino/a nella prima e seconda infanzia, inizia a costruire il primo impianto di credenze sulla base dell’impatto emotivo nell’interazione col caregiver (l’accudente, in genere la madre).
Successivamente a questa fase iniziale entrano in gioco anche le esperienze emotive a seguito dell’attivazione degli altri sistemi motivazionali (cooperativo paritetico, rango, gioco, esplorazione e, in seguito, sessuale).
Se l’infante percepisce i caregiver e/o gli altri come distanti, distaccati, assenti, violenti, punitivi, rabbiosi ecc., le credenze, piuttosto che essere interpretazioni della realtà oggettiva, sono descrizioni emotive del sé, del sé con gli altri e degli altri.
La differenza tra credenze oggettive e quelle emotive è notevole. Nel caso delle credenze oggettive, le definizioni del sé sono interpretazioni che prescindono dagli impatti emotivi contingenti e tendono a una descrizione di un soggetto come simile agli altri nell’intenzionalità e nelle qualità. Diversamente, nell’altro caso, le credenze tendono a non essere corrispondenti al mondo reale.
Comunque vada, avere determinate credenze non significa che queste siano veritiere.
Va tenuto presente che le credenze, le quali in sostanza sono pensieri, appartengono al dominio della descrizione, non a quello del mondo reale.
Le credenze, una volta formate, sono memorizzate e la mente vi accede automaticamente in ogni circostanza. Esse sono da equiparare a routine che sono eseguite senza processi elaborativi.
Tuttavia, sono sottoposte a una continua riscrittura; si aggiornano continuamente per tutta la vita, quindi sono sempre modificabili. Ma quando subiscono continue conferme si radicalizzano e la loro modificabilità o aggiornamento diventa un processo più difficile e richiede tempi lunghi. Ma di questo ne parlerò nel prossimo articolo.
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