28 ottobre 2019



In precedenti articoli abbiamo visto come parte dei pensieri automatici siano a carattere previsionale. Ma non tutti i pensieri previsionali fanno parte di tale categoria, e se sono automatici è perché inseriti, nell’elaborazione mentale, in stili abituali del pensare.


Il rimuginìo, che è una attività metacognitiva, essendo riferito al futuro, è in buona parte previsionale.

Caspar David Friedrich - viandante sul mare di nebbia

Ma come si snoda il pensiero previsionale di un ansioso sociale e, quindi, di una persona timida? Su quali assunzioni poggia la loro elaborazione valutativa?


Ogni pensiero previsionale non può fare a meno di attingere alla memoria delle esperienze vissute e del sistema delle credenze.

22 ottobre 2019


Quando pensiamo sul senso e sul perché stiamo provando certe emozioni, sui nostri stessi pensieri, sui nostri comportamenti, sulle esperienze che abbiamo vissute, sul loro come e sul loro perché, stiamo avendo dei meta pensieri.


Enzo Carnebianca - meditazione
Per chiarire meglio il concetto, senza fare confusione, se mi vien paura, sono solo cosciente di aver paura, ma se poi mi dico “sono il solito pauroso”, sto facendo delle valutazioni su me stesso: sono entrato nel dominio del meta pensiero, vado oltre l’esperienza.

I meta pensieri si servono, sovente, di “stili” del pensare. 



14 ottobre 2019


La nostra mente pensa costantemente senza soluzione di continuità. Lo facciamo anche quando crediamo di non pensare a nulla. Anche divagare con la mente a casaccio è pensare. 

Pensare è una attività costante dello stato cosciente della nostra mente ed è anche l’aspetto più significativo dell’evoluzione del cervello nella specie umana.

Ogni cosa a suo posto

Da un punto di vista evolutivo la funzione del pensare è l’adattamento alle necessità del vivere come soggetto (corpo mente) calato in una realtà sempre più interpersonale. Infatti, l’aumentata complessità del vivere, per mantenere equilibrio omeostatico ed efficacia nell’adottare strategie funzionali alla vita del corpo mente (o mente corpo), necessitava di nuove capacità adattative.


7 ottobre 2019


In un precedente articolo ho scritto su cosa sono e descritto le loro caratteristiche, qui parlerò dei vari tipi di pensieri automatici.

Essi, infatti, si presentano alla mente in varie forme che non si esprimono tutte nel linguaggio verbale e, quando lo sono, possono far riferimento sia a spazi temporali, sia a cognizioni del sistema delle credenze.
Elena Vichi - luogo dello spirito inespresso

Da un punto di vista evolutivo del cervello, le immagini mentali sono precedenti allo sviluppo del linguaggio verbale, dunque, di formazione più immediata e sono automatiche. Fanno parte di processi di associazione mnemonica tra esperienze visive ed effetti sulla vita pratica.


In molte persone il pensiero automatico che si esprime attraverso le immagini mentali è predominante rispetto a quelli in forma verbale. Predominante ma non esclusivo. Infatti, il processo del linguaggio verbale abbisogna di più tempo elaborativo.


1 ottobre 2019


Abbiamo visto, nei precedenti articoli che uno schema cognitivo è un insieme di cognizioni correlate da uno stesso tema e in una sequenza gerarchica, logica e sequenziale.
Chierici Simonetta - labirinto

Ma vediamo la loro struttura. Le prime a essere attivate sono le credenze di base che la mente richiama dalla memoria. Queste indirizzano il filo logico dello schema cognitivo.


La mente che fa sempre riferimento alla memoria, ricerca altri pensieri associati alle credenze di base e, in particolare, a regole del pensare e modelli comportamentali prefigurati che dovrebbero indurre ad azioni coerenti con i contenuti delle credenze di base stesse.