26 novembre 2019


Benché la si avverte per mezzo dei comportamenti e le emozioni provate, la timidezza è una forma di ansia sociale non patologica. È un disagio sociale di natura cognitiva ed è rapportata agli altri. Fuori dai contesti sociali, dalla dimensione interpersonale, non sussiste.


La timidezza si esprime in diverse forme esplicite ed implicite in termini cognitivi e comportamentali e vari gradi di intensità emotiva. Gran parte di tali modi hanno alcune caratteristiche comuni:

Eleonora mariotti - Timidezza...terapia di piazza
  • Posture dimesse o raccolte: testa bassa, spalle incurvate, scarsa, assente o scomposta motilità delle braccia. 
  • Sguardo distratto o assente. 
  • Espressione facciale e degli occhi malinconica o triste o spenta.
  • Atteggiamenti e comportamenti in luoghi o contesti sociali impacciati.
  • Evidente stato di disagio o imbarazzo in situazioni e nell’interazione sociale.

L’emozione preminente provata nella timidezza è la paura.

18 novembre 2019


Spesso la dizione “ansia sociale” è utilizzata come sinonimo di fobia sociale, ciò perché la fobia sociale è caratterizzata da un’ansia particolarmente intensa.

In verità, l’ansia sociale è una categoria che raggruppa un insieme di disagi e disturbi che hanno in comune due fattori basilari: L’ansia e la problematica dimensione interpersonale.



11 novembre 2019


Ruminazione e rimuginìo, forme di meta pensiero, sono due “stili” del pensare.

Nella normalità, vi si ricorre per approcciarsi al problem solving, cioè per analizzare le esperienze trascorse o quelle in procinto di realizzarsi, cercare risposte e soluzioni, apprendere dalle esperienze fatte.

Elena Vichi - fardello

La ruminazione è il pensare sul passato vissuto, quindi guarda all’indietro, sulla propria storia esperienziale, su particolari momenti della propria vita, soprattutto riferita all’interazione sociale. 


È con la ruminazione che noi umani cerchiamo di apprendere dalle esperienze che abbiamo vissuto, analizziamo situazioni e contesti in cui siamo stati protagonisti passivi o attivi, sia in chiave positiva, che in quella negativa. 


4 novembre 2019


Il pensiero si origina nell’area corticale del cervello, tuttavia, subisce le influenze delle emozioni che, invece, sono appannaggio dell’area limbica. Ciò perché le due aree cerebrali hanno un continuo scambio reciproco di informazioni e si condizionano vicendevolmente.
Antony Williams - Emma

Quando gli stati emotivi sono predominanti, la mente raccoglie gli stimoli emozionali e ne fa i leit motiv portanti sulla base del quale elabora e produce il pensiero.


Se non esistessero le emozioni, il pensiero sarebbe solo ed esclusivamente razionale e oggettivo. Ciò perché l’area corticale che elabora le informazioni è, per sua natura, razionale.


Ma la mente elabora tutte le informazioni che le pervengono, quindi anche le emozioni.