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Elena Vichi - oltre il velo |
Hai mai vissuto sensazioni simili?
La mente scorre nella memoria alla ricerca di altre esperienze simili.
E nel tuo passato le trovi: “la gente non fa altro che giudicare!”.Nella timidezza, come in altre forme di ansia sociale, ciò è frequente. Ti senti osservata/o e criticata/o anche perché hai vissuto altre volte questa spiacevole situazione.
Anzi, queste esperienze passate sembrano proprio confermare l’indole giudicante degli altri su di te.
Ma perché succede?
Quando sei timida/o, nei momenti in cui ti senti tale, anche se solo inconsciamente, le persone funzionano un po’ come una sorta di specchio, su di loro si riflettono le tue paure recondite, le convinzioni negative che hai su te stessa/o, credenze di cui senti di essere cosciente, ma anche di cui non sei cosciente e, allora, le avverti come percezioni, un sentire, un percepirti. Possono persino presentarsi come timori.
Noi siamo animali sociali per natura. Anzi, è proprio la dimensione sociale che ha permesso al nostro cervello di evolversi, distinguendoci dagli altri animali, e a permettere la comparsa della coscienza, così come noi la conosciamo (coscienza di ordine superiore), di avere un sé e di assumere una identità.
L’essere animali sociali evoluti e complessi ci fa assegnare alla socialità, all’essere parte di un insieme che va oltre noi stessi, una valenza fondamentale per la nostra quiete interiore.
Ecco, dunque, che il giudizio degli altri assume, per chi questa quiete non ce l’ha, quell’importanza che ci fa distinguere tra l’essere soli, isolati, esclusi, non appartenenti e l’essere amati, considerati, accettati, rispettati.
Temi i giudizi altrui perché hai paura della sofferenza che, in ultima istanza, un giudizio negativo comporterebbe: la non appartenenza, la solitudine, la mancata realizzazione delle tue aspirazioni.
Così stai lì a controllare che gli altri non vedano in te quelle qualità negative che temi o credi di avere. Ma se cerchi un ago in un pagliaio, sicuro di trovarlo, infine lo trovi, anche se non è un ago, anche se non c’è.
È un po' come il ladro che teme di essere scoperto. Si aggira per le strade vedendo in ogni persona colui che lo sgama.
Quando senti, pensi o temi di avere delle qualità negative, vuol dire che la tua mente sta attingendo informazioni sul sé, alla coscienza tacita che è tutta biologica. Si tratta di una coscienza primordiale che si forma quando lo sviluppo dell’organo cerebrale non ha ancora costituito e raggiunto il livello di ordine superiore, che è quello pensante, razionale, consapevole del sé.
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