28 gennaio 2020


La persona timida, come tutti gli ansiosi sociali, nei momenti ansiogeni, si ritrovano con la mente pervasa da un flusso di pensieri automatici negativi e da pensieri collegati alle loro credenze di base e/o derivate. Questi momenti ansiogeni si verificano:

Gian Piero Abate - Imprigionato

  • quando si appresta a vivere, o pensa di farlo, situazioni o evento che le procura ansia ed emozioni di sofferenza;
  • quando sta vivendo una situazione ansiogena;
  • quando pensa alla propria condizione emotiva ed esistenziale;
  • quando pensa alle qualità personali che considera negative;
  • quando è impegnata in attività metacognitive come la ruminazione e il rimuginìo;
  • quando è pervasa da emozioni di sofferenza ed ansia;
  • quando vive uno stato di inquietudine e malessere esistenziale di fondo.


In tutti questi momenti la sua mente concentra, in toto o in gran parte, in modo durevole e pervasivo, le risorse attentive sui processi di pensiero in atto. In questi casi la mente non ha sufficienti energie per prestare attenzione ad altro.


21 gennaio 2020


La coscienza di ordine superiore, o coscienza cognitiva, (processo neurale della neocorteccia) è una prerogativa della nostra specie. Essa, nel corso dell’evoluzione, è stata resa possibile per via della dimensione interpersonale in cui è immerso l’homo sapiens.
Elena Vichi - smarrimento

Questa capacità di pensare sulle proprie sensazioni, emozioni, condizioni esistenziali, e sullo scorrere del tempo, se da un lato ha permesso alla nostra specie di progredire e individuare nuovi modi di adattamento all’ambiente fisico e sociale, dall’altro lo ha reso maggiormente vulnerabile, più che in altri animali, alle perturbazioni emotive.


L’ansia, come tutte le emozioni, è un sistema di avviso di rischio o pericolo, volto a predisporre la mente all’attenzione e l’organismo all’azione di fuga o di lotta.


17 gennaio 2020


Le persone timide, come tutti gli ansiosi sociali, vivono le relazioni interpersonali con disagio in tutte o in alcune tipologie di interazione.

Il disagio può cominciare a essere vissuto sia dall’età scolare, sia a partire dall’adolescenza.

Nella timidezza, questi tempi precoci d’insorgenza fanno sì
Federica Gionfrida - loneliness 
che, già nei primi anni adolescenziali, le esperienze sociali che producono sofferenza emotiva si accumulano nella memoria in quantità significative, tanto da diventare riferimento abituale, automatico e standardizzato per tutte le valutazioni, le decisioni, le scelte e i comportamenti riguardanti le interazioni sociali del futuro (prossimo o lontano) e del presente.



6 gennaio 2020


Quante volte, commentando le scene mute che fai nelle discussioni, ti vien da proferire frasi tipo: “Non so che dire”; “ho paura di dire sciocchezze”; “magari pensano che sono una persona stupida”; “non mi sento all’altezza”; “penso che dovrei dire cose importanti”; “non so parlare”; “non capisco quello che dicono”; ”magari dico cose banali” “penso che potrebbero considerarmi una persona deficiente”; “ho paura di fare brutte figure”; “penso che potrei dire cavolate”.

Fabio Selvatici - vuoto

In quelle situazioni, i pensieri automatici negativi passano velocemente per la mente. In genere, non ci si accorge nemmeno di aver avuto quei pensieri.

Sono pensieri che vengono da soli, sono transitati talmente tante volte nella tua mente che sono diventate, appunto, automatici.


Ineriscono le qualità negative che si presume di avere, oppure, senza che si sia detta neanche una sola parola, già presagiscono l’insuccesso, i giudizi negativi degli altri.