Il problem solving è una dimensione del pensiero, è il porsi in una modalità oggettivante nella valutazione di situazioni e condizioni che presentano problemi da risolvere.
Si tratta di un atteggiamento mentale che richiede alcune conditio sine qua non:
- Necessita di un approccio razionale del pensiero, quindi, capace di oggettivazione.
- Distacco dall’emotività nella valutazione delle risorse personali e nei pensieri previsionali.
- Cessazione degli atteggiamenti mentali tendenti all’autocritica e ai giudizi negativi del sé e degli altri.
- Restare attaccati al momento presente.
- Essere aperti al concetto di possibilità, cioè, ritenere che il problema sia risolvibile dalla propria persona, con o senza ausilio di strumenti esterni.
- Mettere in pausa, sospendere, anzi, abbandonare il ricorso alla memoria di esperienze negative del proprio vissuto come metodo di valutazione.
- Essere concentrati solo sul cosa fare.
- Distinguere, nettamente, i fatti oggettivi da emozioni e pensieri.
Il problem solving si attua attraverso quattro fasi: le prime tre sono di valutazione e l’ultima è di attuazione.
Negli ansiosi sociali, quindi anche nelle persone timide, il ricorso alla modalità del problem solving è, generalmente, del tutto fallimentare.
Nelle ansie sociali il pensiero emotivo è predominante e ciò preclude la possibilità di valutare la realtà in modo oggettivo. Infatti, il pensiero emotivo, è una attività soggettiva che poggia, sostanzialmente, sugli stati emotivi del presente, sulla memoria emotiva del passato, sulle sofferenze irrisolte.
La persona timida nel momento in cui tende a cercare soluzioni ai propri problemi, a situazioni che implicano la socialità, viene sopraffatto da una serie di fattori.
- Ricorre alla memoria della propria storia emotiva, dei propri fallimenti, delle sofferenze vissute.
- Elicita e attiva le credenze disfunzionali di base e derivate sul sé, sul sé con gli altri e sugli altri.
- Fa del proprio vissuto emotivo un fattore dominante di valutazione sui mezzi personali disponibili e sulle proprie capacità. Ciò implica valutazioni e giudizi negativi su sé stesso.
- È pervaso da pensieri automatici negativi che comprendono quelli previsionali o inerenti alle personali capacità.
Tali attività mentali non sono oggetto di uno stato di consapevolezza. L’ansioso sociale, anche quando è impegnato nella soluzione delle proprie problematiche, non è cosciente del fatto che la modalità del problem solving non è concretamente attiva.
Egli è sopraffatto da attività metacognitive pervasive che lo bloccano in una condizione di stallo mentale per cui il pensiero, come in un fermo immagine, si staziona sull’idea di avere un problema, su scene e immagini mentali reclutate dalla memoria, sulle valutazioni negative del sé. In tale condizione si allontana dalla possibilità di trovare soluzioni.
Spesso, la persona timida, è indotta a comportamenti come la procrastinazione, l’abbandono dell’attività, la demotivazione.
Possono verificarsi anche altri tipi di comportamento mentale: si tende a programmare obiettivi non raggiungibili, talvolta, di natura idealistica. In tali casi gli obiettivi impossibili fanno riferimento a valori cui la persona timida conferisce alta validità e importanza e ciò, senza prendere in considerazione i reali mezzi disponibili nella condizione presente.
La mancata risoluzione dei problemi è vissuta dall’ansioso sociale come un fallimento della propria persona. Fatto, questo, che alimenta la conferma e il rinforzo delle cognizioni strutturali disfunzionali.
Quindi come si potrebbe fare per superare il pensiero emotivo disfunzionale?
RispondiEliminaA mio avviso, la cosa migliore è la psicoterapia cognitivo comportamentale. Se non puoi puoi provare con un manuale di auto aiuto per le ansie sociali, accompagnando queste, con la mindfulness.
EliminaNe ho trattato in questi articoli
https://www.addio-timidezza.com/2019/03/comprendere-la-timidezza-e-superarla.html (Comprendere la timidezza e superarla)
https://www.addio-timidezza.com/2019/04/un-problema-della-timidezza-esprimersi.html (esprimersi con efficacia)
https://www.addio-timidezza.com/2019/05/larte-del-discorso.html (L’arte del discorso)
https://www.addio-timidezza.com/2020/11/per-un-pensare-in-modo-possibilista.html (Per un pensare in modo possibilista)
https://www.addio-timidezza.com/2021/06/la-gestione-della-timidezza.html (La gestione della timidezza)
https://www.addio-timidezza.com/2021/07/limportanza-dellaccettazione-di-se.html (L’importanza dell’accettazione di sé)
https://www.addio-timidezza.com/2021/10/laccettazione-di-se.html (L’accettazione di sé)
https://www.addio-timidezza.com/2021/11/la-mindfulness.html (la mindfulness)
https://www.addio-timidezza.com/2022/02/problem-solving.html (problem solving)