La cognizione è conoscenza.
Può sembrare strano, ma la cognizione non è una prerogativa esclusiva delle specie umana: buona parte delle specie animali sono dotate o sviluppano la cognizione. Tuttavia, c’è cognizione e cognizione.
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Franco Dalla - L'albero della conoscenza |
Ciò che distingue la specie umana dagli altri animali è l’esistenza, nell’uomo, della coscienza di ordine superiore che gli permette di avere e produrre livelli più complessi di cognizione.
Come avrai già capito, abbiamo due livelli di cognizione, quella tacita o implicita e quella esplicita.
Sia chiaro che la conoscenza non è una entità, ma un processo neurale che si estende nella mente (anche questa è un processo neurale ma è sovraordinato alla cognizione) fino alla determinazione del comportamento.
Conoscenza implicita
Essendo il livello evolutivamente più antico, è presente in tutte le forme di vita animale ed è collegato in modo diretto alla coscienza primaria.
La conoscenza implicita si determina attraverso processi di memorizzazione per mezzo dell’esperienza sensoriale ed emotiva.
Si tratta di attività neurali continue e costanti di processi con cui il cervello opera per mappare e rimappare il corpo, il cervello, la mente e l’ambiente: è grazie a ciò che il cervello è in grado di gestire l’organismo vivente.
La conoscenza implicita si esplica attraverso processi automatici e, in quanto tali, non richiedono elaborazioni neurali coscienti e/o di natura neocorticale.
Buona parte della conoscenza implicita è addirittura innata ed è quindi trasmessa per via genetica. Questi tipi di conoscenza implicita si differenziano da specie a specie.
Conoscenza esplicita
Tipica delle specie umana, si può esprimere in forma verbale.
Evolutivamente è più recente della conoscenza implicita, è stata possibile grazie ai processi neocorticali e con la comparsa del linguaggio verbale.
La sua processazione avviene anche attraverso il pensiero e a tempi elaborativi maggiori rispetto alla conoscenza implicita.
Nell’uomo, la conoscenza esplicita può essere descritta anche come un processo di memoria che, applicato ed elaborato, giunge alla coscienza di ordine superiore la quale esplica funzioni di gestione della cognizione stessa, di consentire la coscienza e il controllo delle emozioni, di indirizzare la conoscenza in direzione degli scopi personali, di meditare sulle esperienze.
I contenuti della coscienza esplicita riguardano dati oggettivi ed emotivi, dunque, in essi coesistono soggettività e oggettività.
Nella specie umana, la conoscenza implicita e quella esplicita coesistono e interagiscono tra loro attingendo reciprocamente informazioni.
Tuttavia solo una minima parte della conoscenza implicita giunge allo stato cosciente e sfocia in quella esplicita. Possiamo dire che la cognizione esplicita appare come un processo di selezione e sintesi della conoscenza implicita.
Lo scenario è alquanto complesso. Ambedue i livelli di conoscenza risentono delle esperienze emotive. Ciò è possibile in quanto il nostro cervello non memorizza la sola esperienza di vita in quanto tale, ma la associa all’emozione provata nell’esperienza stessa.
Ciò implica che la conoscenza è al tempo stesso memoria della “nozione” e dell’emozione di ogni singola esperienza. Questo è il fattore, forse, principale per cui nell’uomo si verifica sia il pensiero oggettivo che quello emotivo.