Perché abbiamo un livello cosciente e uno inconscio?
Ciò che perviene allo stato cosciente della nostra mente è il risultato finale di un insieme di processi che si sono svolti e che impegnano diverse aree e sistemi cerebrali.
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Giuseppe Rubicco - trasparenze mentali |
La differenza tra le quantità di informazioni che giungono allo stato cosciente e quelle che non vi pervengono è enorme. Non salendo allo stato cosciente, tutte queste informazioni sono inconsce.
Per fare una battuta potremmo dire che il livello inconscio fa il lavoro “sporco” che nessuno di noi conosce, mentre il livello cosciente e, in particolar modo quello di ordine superiore nell’uomo, ci permette di operare utilizzando le capacità logiche della neocorteccia; in questo livello siamo coscienti di essere coscienti.
La differenza tra il modo di operare del cervello allo stato cosciente e quello del livello inconscio sta in due fattori principali: il livello cosciente e, particolarmente, quello della coscienza di ordine superiore, vede implicate aree del cervello poste al livello corticale e il suo modo di procedere è di tipo sequenziale; il livello inconscio non necessita di processi elaborativi corticali, infatti, sono implicate sostanzialmente le aree cerebrali sotto corticali. A questo livello i processi neurali si svolgono in parallelo.
A questi due tipi di operare del cervello possono essere associati i processi logici propri dello stato cosciente e i processi “irrazionali” del livello inconscio.
L’irrazionalità
In realtà più che parlare di irrazionalità dell’inconscio, si tratta di processi automatici che, in condizioni normali, ci permettono di agire con tempestività.
Il livello inconscio è, in termini evolutivi del cervello, quello più antico e ha permesso al mondo animale di adattarsi all’ambiente, difendersi dai predatori, riprodursi, apprendere attraverso processi cerebrali automatici memorizzando, sostanzialmente, l’associazione tra le esperienze e le emozioni provate con esse.
Al livello inconscio l’associazione esperienza-emozione, una volta memorizzata, va a far parte di quella che viene chiamata conoscenza implicita.
In tale livello, alla mente non importa di avere ragione o torto, gli importa di agire con la massima tempestività e salvaguardare le condizioni omeostatiche. I processi neurali che vi si svolgono operano una selezione automatica di tutte le informazioni che pervengono al cervello.
La logica
È una capacità propria della corteccia cerebrale dove hanno luogo tutti i processi elaborativi coscienti.
In questo caso la corteccia e le aree sotto corticali si scambiano informazioni reciprocamente.
Le informazioni legate all’associazione esperienza-emozione che si è svolta nel livello inconscio giungono alle aree corticali solo in minima parte e in modo grezzo, qui sono elaborate coscientemente e con modalità logica.
Tuttavia, il processo neurale logico lavora su un insieme di cognizioni costituitesi nel livello inconscio assumendone i contenuti come se fossero dati oggettivi.
Il fatto che il livello cosciente e logico tratta le informazioni, provenienti dal piano subcosciente (particolarmente la associazione esperienza-emozione), come dati oggettivi crea non pochi problemi all’uomo.
Per fare qualche esempio semplice è come se io dovessi fare dei calcoli aritmetici assumendo la nozione che 2 + 2 è uguale a 5. In tal caso, anche applicando una buona logica, i miei calcoli avrebbero comunque una conclusione errata.
È quello che succede nelle ansie sociali quando il pensiero razionale è chiamato a fare i conti con cognizioni, formatesi al livello inconscio e riguardanti la definizione del sé, del sé con gli altri e degli altri.
La memorizzazione emotiva delle esperienze che non ha subito un processo di elaborazione cosciente influenza, in modo deciso, anche i processi logici.
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