Nella timidezza, e in altre forme di ansia sociale, la paura degli altri può coniugarsi anche come timore di giudizi altrui, paura di loro possibili reazioni negative a un proprio comportamento, timore di esclusione e rifiuto sociale.
![]() |
Arecco Alessandra - angoscia |
In questi casi non è da intendersi come paura dell’altro in quanto tale, ma come timore delle conseguenze sociali che possono scaturire dal proprio comportamento che possono comportare nocumento alla qualità della propria vita.
Tuttavia, in alcuni casi l’altro è visto come soggetto pericoloso, inaffidabile, cattivo. Ciò è possibile quando il sistema cognitivo di base ha assunto una visione generale dell’altro e degli altri orientata a tali idee.
Generalmente, la paura degli altri si rifà a credenze di base e derivate in cui è dominante l’idea di una personale inadeguatezza.
Possiamo dire, in un certo senso, che una persona timida teme gli altri nella misura in cui, relazionandosi socialmente, possano emergere, essere visibili ed evidenti all’esterno le proprie presunte carenze.
Sovente capita che l’altro può fungere da specchio in cui il soggetto ansioso vede riflesse inconsapevolmente tutte quelle inadeguatezze che ritiene di avere. In questi casi la persona timida si sente nuda e trasparente e, pertanto, senza difese.
Un altro timore collegato alla paura degli altri è quello dell’umiliazione. Il sentimento dell’umiliazione può essere riferito sia agli altri, cioè subire una umiliazione dagli altri, sia verso sé stesso in quanto non ci si è ritenuti capaci di reagire con efficacia ai comportamenti umilianti altrui.
Gli altri, nella mente della persona timida, sono un mistero, qualcosa di sconosciuto e imperscrutabile. Non sapendo come possono essere interpretati i suoi comportamenti, l’altro è induttivo dell’incertezza.
La mancanza di certezza è uno dei grandi problemi del soggetto timido, egli avverte il pressante bisogno di relazioni interpersonali caratterizzate da comportamenti e verbalità che siano decisamente, nettamente, espressioni al massimo grado di esplicitazione e chiarezza, che non lascino spazio a una pluralità di interpretazione: l’incertezza è vissuta come pericolo ad elevatissima probabilità che quanto temuto accada.
Non a caso il soggetto timido riesce ad essere a proprio agio solo con quelle persone con cui ha un rapporto molto stretto e datato, cioè con individui che conosce molto bene.
La paura degli altri è anche timore della non appartenenza, di non essere accettati a pieno titolo, di non essere parte integrante di un consesso sociale.
I pensieri automatici negativi, previsionali o riferiti alle proprie qualità, costituiscono il flusso principale dell’attività pensante dell’ansioso sociale. Benché essi siano in buona parte tangenti allo stato cosciente nel senso che difficilmente la persona timida ricorda di aver avuto tali pensieri, quelli automatici negativi sono, sostanzialmente, il pensare nel momento presente, cioè, sono i pensieri immediatamente precedenti le decisioni comportamentali che vengono poste in essere.
Anche la paura degli altri vede il manifestarsi di queste forme di pensiero. Tuttavia, non va dimenticato tale timore si regge su costrutti cognitivi che rintracciamo sia nelle credenze di base, sia in quelle intermedie, ma anche nelle assunzioni, nei leitmotiv, nei precetti che poi costituiscono tutto l’apparato di idee derivate dai costrutti di base e le cui origini e scopi restano del tutto sconosciute allo stato cosciente dell’individuo timido.
Solo pochi mesi fa stavo attraversando gli stessi problemi di relazione/incomprensione con mio marito, siamo sposati da oltre 6 anni, è stato davvero dolce e talvolta alla fine dell'anno scorso è stato così terribile perché mio marito ha iniziato a tradirmi e mi stava guardando per un modo per divorziare da me, ci siamo lasciati prima di 3 mesi dopo e siamo tornati di nuovo nel primo trimestre di quest'anno, proprio il mese scorso mi ha lasciato completamente indietro con i nostri due figli senza dire una parola. ero così confuso chiedendomi cosa poteva essere andato storto. In passato abbiamo entrambi partecipato a coppie di consulenza/seminari coniugali e alla fine ho deciso per un terapista ma inutilmente, amo quest'uomo e lo rivoglio così disperatamente se non per me, ma per il bene dei bambini, gli mancherà e non so come potrei spiegare le cose alla loro comprensione. Ho letto un post di commento online su come una giornalista con sede a Los Angeles ha trovato il vero amore dopo 9 anni di relazione spezzata dal cuore e si è sposata immediatamente poche settimane dopo che la dottoressa Igginovia le ha lanciato un incantesimo per trovare il vero amore e sposarsi. Ho avuto la fortuna di avere accesso all'e-mail personale doctorigbinovia93@gmail.com e WhatsApp +12162022709 e Viber +12066713285 quindi l'ho contattato e Drigbinovia mi ha detto che mi aiuterà a riprendermi mio marito, che non dovrei preoccuparmi che tutto andrebbe bene con solo tre giorni lavorativi, ho seguito attentamente tutte le sue istruzioni su cosa fare a casa mia durante una preghiera di incantesimo d'amore nel cuore della notte. Il dottor igbinovia ha trasmesso un segmento di incantesimo d'amore e, sorprendentemente, il secondo giorno era intorno alle 05:00 Mio marito mi ha chiamato Sono rimasto così sorpreso che mio marito che si è rifiutato di chiamarmi o di mandarmi un messaggio nelle ultime tre settimane, improvvisamente ha chiamato per scusarsi con me e ha detto che sarebbe tornato a casa che gli mancava la sua famiglia, era così eccitato che l'ho accettato di nuovo
RispondiElimina