28 giugno 2010

goya: il sonno della ragione produce mostri
i pensieri, compresi quelli automatici, sono frutto delle credenze spesso del tutto irrazionali, e vertono su assiomi che individuano in alcuni fattori, considerati necessari e obbligatori, l’essenza della riuscita sociale. Queste credenze stabiliscono assiomi incentrati:
  • sulla necessità della perfezione
  • sulla necessità dell’approvazione da parte di tutti
  • Sullobbligo di essere i migliori
  • Sullobbligo di non sbagliare mai
  • sull’obbligo di essere preparati al massimo in ogni circostanza anche se imprevista
  • sulla necessità di dover pensare continuamente che qualcosa possa essere causa di pericolo, di fallimento, di paura

Gli assiomi di queste credenze prevedono che la loro mancata realizzazione determina:
  • che l’essere criticati è un fallimento personale catastrofico
  • che l’essere rifiutati è un fallimento personale catastrofico
  • che commettere degli errori significa essere degli inetti, delle nullità
  • che il non essere perfetti, precisi, efficienti, efficaci, conduce al baratro
  • che non bisogna mai sentirsi dei frustrati perché porta alla catastrofe
  • che se non si è approvati da tutti si è una persona senza valore


15 giugno 2010

Chi è preda della timidezza o dell’ansia sociale è schiavo di pensieri e valutazioni all’insegna del pessimismo, vede le cose in termini di fallimento in agguato, brutte figure pronte a farsi strada per ridicolizzare o annichilire le proprie vittime, un mondo fatto di individui che non aspettano altro che sputare sentenze senz’appello di sorta, ad appiccicare etichette vitalizie o a far sprofondare all’inferno i poveri cristi. Pensieri in negativo che spingono a vedere la propria vita in bilico tra il precipizio fatale ed un’esistenza di sofferenza, di solitudini, di fughe, di rinunce dolorose e meste, una ininterrotta sequenza di arrese.
Sappiamo che l’insieme di idee e considerazioni tragiche che alloggiano nella mente sono frutto di condizionamenti che segnano la vita di una persona sin dai sui primi vagiti.

Ci sono molti autori che ti direbbero “pensa positivo”, a me viene da rispondere napoletanamente “è na’ parola!”, oppure “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare”.