Il processo di valutazione sottostante l'emozione non è un fenomeno legato alla sua sola configurazione (vedi parte prima), in quanto processo cognitivo, vi è un'attività di vaglio dell'evento-stimolo per ciò che esso può comportare in termini di vantaggio o svantaggio, utilità o inutilità, danno o beneficio, pericolo o opportunità.
Questi processi sono spesso rapidi e si svolgono con una certa automaticità, come accade per i pensieri automatici negativi tipici nell'ansia sociale.
Data questa natura, il processo di valutazione è sostanzialmente un'attività cognitiva che difficilmente raggiunge uno stadio di coscienza consapevole.
Come ho scritto in "Addio timidezza" o in taluni i miei articoli, le emozioni interferiscono nell'interpretazione di eventi e informazioni che vanno a costituire quei dati di conoscenza che partecipano alla formazione dell'insieme delle credenze.
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Enrico Baj - Al fuoco |
Quando andiamo ad analizzare il carattere cognitivo delle emozioni, bisogna tener conto dei modi individuali di interpretare gli eventi, quello che in una persona non ansiosa può indurre emozioni piacevoli, in un soggetto ansioso può produrre emozioni spiacevoli, ciò che per alcuni può essere vista come un’opportunità, per altri può essere interpretato come il pericolo, Per uno stesso evento si avranno, pertanto, emozioni diverse in persone diverse, ma anche emozioni diverse nell’identico individuo in relazioni a eventi analoghi in epoche o momenti diversi.