Le assunzioni costituiscono i principi e le norme cui devono ispirarsi i comportamenti e hanno la funzione di adattare questi ultimi alle determinazioni delle credenze di base.
Infatti, le credenze di base, per avere influenza e condizionare le attività umane, necessitano di strutture cognitive che determinano principi e condizioni che, da una parte le giustificano teoricamente ed emotivamente, dall’altra facciano da corollario al processo decisionale. Queste devono avere una parvenza logica, apparire perfettamente funzionali e razionali.
Non a caso le persone afflitte da timidezza o ansia sociale applicano con convinzione le loro assunzioni disfunzionali, queste appaiono loro assolutamente logiche, razionali, assolutamente valide nella loro struttura funzionale.
Le assunzioni possono essere espresse sotto forma di motto, di leitmotiv, di condizionale, di obbligo, di precetto etico o morale, di aforisma, di parola d’ordine, di slogan, modi di dire, talvolta è tradizione familiare, in qualche caso è regola di gruppo; può persino esprimersi in forma immaginativa, d’immagine mentale.
Esse prendono parte alla vita di tutti gli individui ma, nel caso degli ansiosi sociali, dei timidi, assumono carattere imperativo, dominante, preminente, valore assoluto. Ciò fa si che le assunzioni, in tali soggetti, sono osservate e applicate in modo pedissequo e sistematico, mentre nella normalità sono copiosamente soggette a essere ignorate o applicate in modo sporadico.
Il problema sta nella rigidità cognitiva, infatti, le persone timide, ansiose sociali, sono caratterizzate dal fatto che percepiscono gli eventi, le situazioni e i comportamenti, attraverso un limitatissimo repertorio interpretativo, cioè nella loro mente si sviluppa, in modo compiuto, quasi sempre un’unica tesi di lettura, mentre altre ipotesi interpretative sono del tutto ignorate o, nel migliore dei casi, del tutto periferiche.
Questa rigidità è tutta schiacciata verso la presunzione di validità della credenza di base che viene attivata.
Le assunzioni possono essere credenze intermedie o pensieri automatici, ovviamente nel caso del soggetto timido o dell’ansioso sociale in generale, questi ultimi sono in chiave negativa. Il grado del loro radicamento dipende da dove esse vanno a collocarsi.
Quando le assunzioni coincidono con le credenze intermedie, quindi poste a uno stadio distante dal livello cosciente, sono più fortemente radicate, hanno carattere normativo generale e, in genere, includono strategie di affrontamento o sono diretta espressione delle credenze di base, queste; in questo caso, sono più difficilmente soggette a modificazione in quanto le credenze di base interferiscono marcatamente in tale processo di cambiamento.
Quando sono pensieri automatici negativi, perciò posti a uno stadio prossimo a quello cosciente, hanno, fondamentalmente, carattere di previsione e si riferiscono a situazioni specifiche.
Per fare un esempio prendiamo il caso di una persona con problemi di accettazione e con una credenza di base che la definisce come non amabile: un’assunzione che è credenza intermedia, potrebbe essere, “esprimere i propri bisogni induce le persone a pensare di essere usate e si allontanano”; un’assunzione che è un pensiero automatico potrebbe essere, “se chiedo a Carla di abbassare il volume dello stereo, lei s’incazzerà”.
Così come le credenze di base, anche le assunzioni e i pensieri automatici negativi, sono idee, non la verità. Pensare che le idee debbano necessariamente coincidere con il vero, significa confondere il pensiero con la realtà, perdere di vista, o non considerarla affatto, la distinzione tra ciò che appartiene al mondo reale e ciò che appartiene al mondo delle idee.
Infatti, le credenze di base, per avere influenza e condizionare le attività umane, necessitano di strutture cognitive che determinano principi e condizioni che, da una parte le giustificano teoricamente ed emotivamente, dall’altra facciano da corollario al processo decisionale. Queste devono avere una parvenza logica, apparire perfettamente funzionali e razionali.
Non a caso le persone afflitte da timidezza o ansia sociale applicano con convinzione le loro assunzioni disfunzionali, queste appaiono loro assolutamente logiche, razionali, assolutamente valide nella loro struttura funzionale.
Le assunzioni possono essere espresse sotto forma di motto, di leitmotiv, di condizionale, di obbligo, di precetto etico o morale, di aforisma, di parola d’ordine, di slogan, modi di dire, talvolta è tradizione familiare, in qualche caso è regola di gruppo; può persino esprimersi in forma immaginativa, d’immagine mentale.
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Joan Miro - costellazione risveglio all' alba |
Il problema sta nella rigidità cognitiva, infatti, le persone timide, ansiose sociali, sono caratterizzate dal fatto che percepiscono gli eventi, le situazioni e i comportamenti, attraverso un limitatissimo repertorio interpretativo, cioè nella loro mente si sviluppa, in modo compiuto, quasi sempre un’unica tesi di lettura, mentre altre ipotesi interpretative sono del tutto ignorate o, nel migliore dei casi, del tutto periferiche.
Questa rigidità è tutta schiacciata verso la presunzione di validità della credenza di base che viene attivata.
Le assunzioni possono essere credenze intermedie o pensieri automatici, ovviamente nel caso del soggetto timido o dell’ansioso sociale in generale, questi ultimi sono in chiave negativa. Il grado del loro radicamento dipende da dove esse vanno a collocarsi.
Quando le assunzioni coincidono con le credenze intermedie, quindi poste a uno stadio distante dal livello cosciente, sono più fortemente radicate, hanno carattere normativo generale e, in genere, includono strategie di affrontamento o sono diretta espressione delle credenze di base, queste; in questo caso, sono più difficilmente soggette a modificazione in quanto le credenze di base interferiscono marcatamente in tale processo di cambiamento.
Quando sono pensieri automatici negativi, perciò posti a uno stadio prossimo a quello cosciente, hanno, fondamentalmente, carattere di previsione e si riferiscono a situazioni specifiche.
Per fare un esempio prendiamo il caso di una persona con problemi di accettazione e con una credenza di base che la definisce come non amabile: un’assunzione che è credenza intermedia, potrebbe essere, “esprimere i propri bisogni induce le persone a pensare di essere usate e si allontanano”; un’assunzione che è un pensiero automatico potrebbe essere, “se chiedo a Carla di abbassare il volume dello stereo, lei s’incazzerà”.
Così come le credenze di base, anche le assunzioni e i pensieri automatici negativi, sono idee, non la verità. Pensare che le idee debbano necessariamente coincidere con il vero, significa confondere il pensiero con la realtà, perdere di vista, o non considerarla affatto, la distinzione tra ciò che appartiene al mondo reale e ciò che appartiene al mondo delle idee.