Il coping, cioè, la strategia cognitivo comportamentale utilizzata da una persona per far fronte ai problemi derivanti dal relazionamento sociale, cui fanno maggior ricorso le persone timide e gli afflitti dalle altre forme di ansie sociali, è il comportamento evitante.
L’asocialità ne è una delle conseguenze più invalidanti per la gestione delle relazioni interpersonali.
Va, però, chiarito che essere asociali non significa essere antisociali, ma molto spesso questi due termini sono considerati, erroneamente, uno sinonimo dell’altro.
Nella timidezza, la asocialità non ha una valenza culturale, ideologica o classista; è un comportamento sociale, generato da risposte emotive e ansiogene, a situazioni che inducono valutazioni cognitive, elaborate sulla base di pensieri previsionali e credenze disfunzionali negative.
Il soggetto timido che viene a trovarsi imbottigliato in questa condizione che è, al tempo stesso, sociale, cognitiva ed emotiva, è un individuo profondamente demotivato.
L’asocialità ne è una delle conseguenze più invalidanti per la gestione delle relazioni interpersonali.
Va, però, chiarito che essere asociali non significa essere antisociali, ma molto spesso questi due termini sono considerati, erroneamente, uno sinonimo dell’altro.
![]() |
Aba Novak Vilmos - composizione eremiti |
Il soggetto timido che viene a trovarsi imbottigliato in questa condizione che è, al tempo stesso, sociale, cognitiva ed emotiva, è un individuo profondamente demotivato.