Le tecniche meditative utilizzate nella psicoterapia, s’infrangono spesso contro un modo mentale e psicologico, di approcciarsi a esse, non idoneo.
Queste difficoltà scaturiscono da errati modi di concepire lo strumento stesso della meditazione e/o da atteggiamenti disfunzionali, tipici delle ansie sociali, di applicarsi a esse.
Nelle forme di ansia sociale, come la timidezza, la tendenza al perfezionismo, il ragionamento dicotomico, la tendenza ad astrazioni selettive, spingono spesso la persona a praticare queste forme meditative con estrema rigidità.
In altri casi si pensa alla meditazione come a un modo di non pensare, ma ciò è impossibile.
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Giorgio De Chirico - Meditazione Autunnale |
Questi fattori, quando interagiscono con la pratica della mindfulness, sono causa di sensi di colpa, sentimenti di fallimento, atteggiamenti giudicanti e ipercritici, verso se stessi.
In pratica, proprio quel che si vuole debellare.
Vissuta in questi modi la mindfulness, non solo diventa inutile, ma persino dannosa.
Approcciarsi alla pratica della mindfulness implica comprendere cosa sia la meditazione e liberarla dai sensi "lati" e da quelli mistico - religiosi.