SECONDA PARTE
Dato che i comportamenti disfunzionali delle persone timide, sono il prodotto di processi cognitivi che generano emozioni di sofferenza e inibizione ansiogena, il carattere di tali individui assume tratti che non trova corrispondenza con i significati positivi che il gruppo o la comunità conferisce ai comportamenti sociali condivisi e loro corrispondenti modelli comportamentali.
I comportamenti evitanti, di estraniazione, di distrazione, sono generalmente interpretati come indisponibilità all’interazione, non interesse ad appartenere al gruppo o alla comunità, tendenza alla discriminazione sociale (snobismo), disinteresse verso gli obiettivi comuni del gruppo o della comunità.
Margherita Garetti - Punti di vista |
Quel che viene a mancare è la comprensione del collegamento tra il tratto caratteriale emotivo e le motivazioni comportamentali.
In pratica le persone, non potendo accedere ai flussi di pensieri del soggetto timido, non potendo avvertire le sue emozioni interiori, valuta i comportamenti per ciò che appaiono e non per ciò che sono.