Sulle cause dell’alessitimìa, a tutt’oggi, non c’è una
spiegazione univoca. Tuttavia, sembra che le cause di questo disturbo siano
diverse. Possiamo ipotizzare che possano essere originate da fattori di natura
neurologica, e qui ci si riferisce, soprattutto, a un malfunzionamento
dell’emisfero cerebrale destro; da eventi traumatici; da cause di natura più
propriamente cognitiva e, in questo caso, si può fare riferimento a più
fattori, compresa l’alessitimia apparente.
Secondo alcuni studiosi si tratta di una mancanza di abilità
di base nel “sentire” le emozioni in quanto tali; per altri riguarda
l’incapacità a elaborare, in modo conscio, le esperienze emotive
In questa sede tratterò l’argomento solo nella sua correlazione con la timidezza e le altre forme di ansia sociale.
Margherita Garetti - dis-comunicazione |
Di certo si sa che l’alessitimia è caratterizzata da una
difficoltà nel descrivere gli stati emotivi e/o nel non avere consapevolezza di
essi.
Ciò non significa che l’alessitimico non provi emozioni,
solo non riesce a dar loro un nome, a riconoscerne le caratteristiche, a esprimerne
una cognizione, a descriverle.
Più che altro si tratterebbe di una carenza
nella capacità interpretativa dell’esperienza emotiva e, di conseguenza, anche
di una lacunosa competenza nella valutazione degli affetti.
Sembrerebbe che la persona alessitimica confonde la
percezione delle proprie sensazioni corporee con le emozioni; ciò produrrebbe
una sorta di stallo cognitivo, essa si troverebbe nell’impossibilità di
discernere tra corporeità ed emozione, di costruire una propria cognizione
dell’emozione e, quindi, di riconoscere uno stato emotivo.