28 novembre 2016


In tutte le forme di ansia sociale si manifesta una intenzione assai diffusa, nascondere il proprio disagio oppure le personali inadeguatezze che si ritiene di avere. Le persone timide non sfuggono a questa tendenza.

Le ragioni per le quali ci si sforza di non apparire in quelle forme negative in cui si teme di corrispondervi muovono in tre direzioni principali:

Antony Williams - Caroline I 

  • L’immagine di sé agli occhi degli altri. Qua entra in gioco il bisogno di appartenenza sociale. Infatti, apparire in chiave negativa potrebbe compromettere il proprio status all’interno di un gruppo o di una comunità.
  • L’esplicitazione di sé, in chiave negativa, agli occhi di sé stessi. Benché l’individuo timido abbia credenze di base che definiscono sé stesso come persona inadeguata, in uno o più ambiti sociali, difficilmente riconosce di avere tali caratteristiche allo stato cosciente. Per lo più, egli si percepisce inadeguato. Le credenze di base, in realtà, tendono a manifestarsi alla coscienza in forma “derivata”, cioè sotto forma di pensieri previsionali automatici, attraverso l’emozione della paura di essere ciò che l’inconscio suggerisce, attraverso il timore dell’insuccesso.
  • La trasgressione rispetto al non corrispondere a valori fondamentali cui si fa riferimento. A tal riguardo, i sentimenti della vergogna e la marcata tendenza ad auto giudicarsi costituiscono degli elementi caratterizzanti.



21 novembre 2016


La paura degli altri è il tratto distintivo più comune nella timidezza. A dire il vero, di gran parte delle forme di ansia sociale.

Questo timore si coniuga con la paura del giudizio negativo altrui e delle loro possibili reazioni.

Josef Förster – Uomo che vola con i trampoli -
perdita di contatto umano causata dalla malattia
Fondamentalmente, i fattori che incidono nella manifestazione di questa paura sono l’avere una idea negativa di sé e l’incertezza che scaturisce dalla non conoscenza dell’altro.

Ho spesso definito la timidezza come un disagio di natura cognitiva che scaturisce dall’attivazione di credenze negative, per lo più inconsce, sulle proprie qualità personali.

L’idea di un sé inadeguato incide, in maniera determinante, su tutti i processi valutativi e i ragionamenti che riguardano il mondo dell’interazione sociale.

Se Frida considera la propria persona inadeguata, comincia a vedere se stessa in pericolo rispetto a molte cose: temerà di non essere sufficientemente interessante e dunque di essere esclusa dagli altri; penserà che le proprie presunte incapacità non le permetteranno mai di affermare se stessa nei contesti sociali; riterrà sempre a rischio la propria appartenenza sociale; sarà sempre ossessionata dalla preoccupazione che la propria inadeguatezza sia evidente agli altri e, pertanto, si sentirà osservata e giudicata; penserà al proprio futuro come segnato dall’assenza di una vita affettiva.

Quindi si comprenderà quanto sia importante, per una persona timida, non essere giudicata negativamente dagli altri.


15 novembre 2016


Una delle peculiarità delle persone timide è l’indecisione. Nella mente del soggetto ansioso, l’indeterminazione nelle scelte e nelle decisioni, è spesso veicolata dall’idea dell’inopportunità.

La difficoltà nel trasformare una decisione in azione e, spesso, anche nell’attività stessa del decidere, viaggia parallelamente all’insicurezza

Giovanna Fabretti - indecisione
Appare molto evidente il collegamento a un problema di bassa autostima.

Tuttavia, l’indecisione può anche essere legata a una carenza di abilità nel problem solving o essere indotta dalla tendenza a ragionare sulle cose in termini di problema più che in termini di obiettivi o risultati; ciò comporta sicuramente uno stallo nel processo valutativo dovuta alla particolare focalizzazione sul problema.

Diversi sono i tipi di paura riscontrabili nella problematica dell’indecisione. Una diversità, ma anche una compresenza, che si presentano in funzione della tipologia delle credenze di base e degli schemi cognitivi attivati.


7 novembre 2016

Tutti sappiamo che l’essere umano è un animale gregario. L’essere parte di un gruppo, di una comunità, di un nucleo ristretto come la famiglia, è vissuto, e sentito, come bisogno primario, come necessità esistenziale. Non a caso l’appartenenza sociale è un fattore fondamentale dell’equilibrio psichico di ogni individuo. Sin dagli albori l’aggregazione ha costituito la forma economica del vivere, favorendo la ripartizione dei compiti.

Jean Michel Basquiat - autoritratto
Ogni individuo è impegnato costantemente, nella propria vita, a essere accettato, benvoluto, rispettato. In funzione di questi obiettivi egli prova a mostrare il meglio di sé, cercando sempre di porre in evidenza le personali qualità positive.

La società umana si è tanto articolata, divenendo sempre più complessa, da sottoporre il livello di socialità a un insieme di modelli culturali e comportamentali che presuppongono il possesso di abilità sociali e la capacità di adattamento.

L’adattabilità sociale dell’uomo è paragonabile, anzi, direi parallela, alla capacità di adattamento delle forme di vita all’ambiente in cui vivono. 

2 novembre 2016


La vergogna sussiste, se presuppone una valutazione giudicante. Si attiva nel momento in cui si ritiene, o si percepisce, di aver superato il limite della costumatezza o del contegno dignitoso. 

Edvard Munch - Model by the Wicker Chair
Ha, dunque, a che fare con l’idea della trasgressione di regole, ma queste non sono necessariamente quelle comuni nell’ambiente sociale cui ci si riferisce, infatti, possono essere espressione dell’autoconsapevolezza di essere soggetto sociale, oppure di valori cui il singolo individuo conferisce significativa validità in relazione al proprio essere sociale.

Spesso la vergogna fa riferimento a precetti e motti familiari o di un ristretto gruppo sociale. In questi casi possiamo trovarci di fronte a concetti disfunzionali estesi.

Si comprenderà, da quanto ho enunciato, che la vergogna è una emozione sociale.