Il concetto di disfunzionalità di idee, cognizioni e schemi
è da associare direttamente al raggiungimento degli scopi dell’individuo, siano
essi obiettivi intermedi che finali.
In parole povere la disfunzionalità dei pensieri è a
prescindere dalla validità o falsità dei loro contenuti, dal loro essere giusti
o ingiusti. Del resto, non sempre ciò che è razionale o giusto da un punto di
vista dei principi, risulta poi essere opportuno, adeguato alle circostanze,
utile, fattivo o propositivo. Capita spesso che un ragionamento più ispirato
alla concretezza e alla fattibilità sia molto più efficace dal punto di vista
dei risultati.
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Elisabetta Fontana - caos |
Quando parliamo di disfunzionalità di
pensieri, cognizioni e schemi, non ci riferiamo a una supposta erroneità
concettuale e/o razionale, ma alla loro mancata corrispondenza funzionale con i risultati
che si desiderano ottenere.
Come ho già detto anche in altre occasioni, la funzione
della mente è il raggiungimento degli obiettivi dell’individuo: da questo punto
di vista alla mente non interessa avere ragione, le interessa pervenire al
raggiungimento degli scopi.
Pertanto, una credenza è disfunzionale quando non facilita,
o impedisce, o compromette, il raggiungimento degli obiettivi.
Va da sé che una
credenza rigida non è funzionale al perseguimento degli scopi che un individuo
si prefigge, perché non permette il proprio aggiornamento e/o adeguamento.